Non solo Dracula: uno sguardo sul vampirismo letterario.

Il vampiro è uno tra gli archetipi letterari più rappresentati; un primato conteso dal cavaliere senza macchia e senza paura, il detective trasandato in impermeabile, lo stregone con barba e cappello a punta. Il conte, figlio di Bram Stoker nato nel 1897, è universalmente riconosciuto come il Vampiro per antonomasia, schiacciando così ogni altra rappresentazione di questa figura mitologica. Una domanda sorge spontanea: cosa c’è stato prima di Dracula? Quali sono le testimonianze storiche, se così si possono definire, sul vampirismo, che hanno portato alla creazione di questa creatura? Con Draculea. Figli delle Tenebre, ABEditore propone “un’introduzione alla figura del Vampiro”.

La raccolta si divide in tre parti: 

  • Paradigma, una sezione di racconti, in gran parte di fine Ottocento, in cui prevale il canovaccio del gotico classico occidentale. Per intenderci: quello diffusamente rappresentato dal cinema.
  • Unicum: come suggerisce il nome, qui sono rappresentate forme di vampirismo che si smarcano dai clichè del nobile bohemien con i canini appuntiti.
  • Remoto: una raccolta di racconti che superano i confini del centro Europa, toccando Estremo Oriente, Russia e Scandinavia.

In questa suddivisione, segue poi una struttura in cui si alternano racconti di fantasia con testimonianze storiche, precedenti all’Ottocento, in cui vengono riportati casi di vampirismo, soprattutto nell’area dei Balcani.

Nei primi racconti le vittime sono spesso uomini, viaggiatori ammaliati da giovani ragazze pallide e indifese che vivono in case abbandonate, le quali si riveleranno invece avide succhiasangue. In altri, come Schalken il pittore di Joseph Sheridan Le Fanu del 1839, incontriamo invece lo stereotipato decadentismo descritto sopra. Leggendo la descrizione del vampiro, sembra apparire davanti al lettore Gary Oldman, protagonista de Dracula di Bram Stoker (1992):

“Mantello di stoffa scura, […] una mano reggeva il bastone da passeggio, […] una massa di capelli brizzolati gli scendeva in lunghe ciocche dal capo, […] la carnagione era di una tonalità bluastra, […] gli occhi mostravano una quantità esagerata di bianco opaco di follia”.

Anche le testimonianze storiche sottolineano i caratteri che già conosciamo: morti che vagano nella notte per i villaggi, tombe aperte con corpi dal colorito roseo, roghi e decapitazioni per scacciare il Maligno: perché “il morto e il vivente non possono mai essere uno: Dio lo ha proibito”.

Forse la sezione più interessante di Draculea. Figli delle Tenebre, in Unicum il lettore potrà trovare cuscini succhiasangue, piante floride e dalle foglie di un rosso rubino insolito, enormi e maleodoranti vermi che infestano i villaggi della Cornovaglia. La paranoia si diffonde, colpisce i protagonisti di questi racconti, incapaci di riconoscere la realtà dall’incubo, spesso fraintesi o creduti pazzi fino al tragico epilogo. Tra tutti, la forma più insolita e accattivante di vampirismo è raccontata ne Il Vecchio Ritratto di James Hume Nisbet del 1890. Un ritratto di una giovane donna viene scoperto sotto quello di un uomo è racchiuso in una cornice insolita: “quelli che prima mi erano sembrati arabeschi di fiori e frutta erano in realtà ripugnanti vermi”. “Che cosa avevo liberato da quella indegna prigione di vernice scadente?”. Un quadro che sembra succhiare la vita di chi lo osserva, con “una goccia di sangue ancora sul labbro inferiore”: essendo Il ritratto di Dorian Gray uscito nello stesso anno del racconto di J. H. Nisbet, viene naturale chiedere chi abbia preso spunto da chi.

Infine un excursus sul fenomeno del vampirismo nel mondo: dai gatti vampiro del Giappone, fino ai casi registrati nell’antica Cina, passando per i racconti del folklore russo e delle leggende greche. 

ABEditore ha il merito, grazie alle opere nel suo catalogo, di dare uno sguardo diverso su alcuni generi letterari e aspetti narrativi ormai consumati: è stato così per le fiabe di Perrault e dei fratelli Grimm, già trattate in una passata recensione, lo riconferma con Draculea. Figli delle Tenebre.

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