Le esistenze delle persone scorrono placide, tranquille, indifferenti: per qualche istante possono essere scosse da una novità, per il resto del tempo restano in balia di una routine soporifera. Oppure celano demoni e angosce che, in alcuni casi, rischiano di prendere il sopravvento e distruggere le loro vite: Il Senza Morte, il Senza Sogni e gli Altri Oscuri Compagni è la rappresentazione plastica del Male che si fa realtà, magistralmente scolpito dalle parole di Giuliano Olivotto.

Leggendo gli undici racconti di questa raccolta, riecheggia spesso una domanda: che genere letterario è? Una precisazione: la volontà non è quella di incardinare l’opera con etichette rigide e inamovibili, bensì di riuscire a definire il fil rouge che collega tutte le parti che compongono questa antologia. Torniamo alla domanda. Mi pare che siano due i temi ricorrenti: la componente horror psicologica, incarnata dalle atmosfere di continua tensione che sfociano spesso in scene insanguinate; la dimensione onirica delle creature e dei riti che abitano le pagine dei racconti. Da amante dei neologismi, si potrebbe allora definire una raccolta horror onirica, ma si può fare di più: giocando il jolly della crasi, si può inventare il genere horronirico.

Aaron, Henry, Logan, Boole, Nolan, Chaco: chi più chi meno, nasconde un passato travagliato. Uno di loro ha subìto un’aggressione per strada; c’è chi rimpiange la propria gioventù o chi cerca di dimenticarla, avendola vissuta tra gli orrori della Seconda guerra mondiale. Qualcuno è ritenuto dal proprio padre un fallimento, un altro invece è tormentato da sogni infernali. Vittime insospettabili di ogni forma di vendetta o violenza, eppure proprio le acque chete si dimostreranno capaci di crimini agghiaccianti, per la lucidità con cui verranno eseguiti. Il lettore non si accorge subito di ciò che sta per succedere, distratto dal gioco di luci e di zoom che l’autore, come un direttore di fotografia del cinema, usa per creare un climax narrativo incalzante.

Un violinista che, su ordine di un certo Alamoth, come un David Jones dello spartito è costretto con la sua musica ad accompagnare alla morte le persone designate dal demone. Un uomo, noto come il Mostro della Strada, viaggia lungo le strade americane in cerca di carne fresca da macellare e trasportare sulla sua bestia rombante; una donna-vespa che seduce gli uomini per utilizzarli come incubatrici della sua prole ronzante. Lupo Grigio, il nativo americano che si ritrova insanguinato e sulla scena di delitti atroci, posseduto da un wendigo. I sogni infernali prenderanno forma lentamente; alcuni protagonisti vivranno persino l’incubo nell’incubo: la paura della violenza e dei mostri che abitano la Terra, infatti, li porterà a diventare essi stessi i mostri, macchiandosi di omicidi terribili.

Punta di diamante della raccolta è sicuramente il racconto intitolato Il mio mondo lucido. Boole è un ragazzo con un problema particolare: non riesce a sognare; inutile qualsiasi farmaco o pratica oniromantica. A perseguitarlo sembra esserci un’ombra nera, che gli umani “avevano tentato di rappresentare con una buona approssimazione nei loro dipinti”: zanne affilate, occhi gialli, capace di viaggiare tra dimensioni sconosciute; qualcuno lo chiamava Moloth. Boole imparerà a conoscere il potere della bestia e a farlo suo, trovandosi sospeso tra sogno e realtà a dover prendere una decisione riassumibile con la celebre battuta di Morpheus: “pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa: resti nel paese delle meraviglie e vedrai quant’è profonda la tana del Bianconiglio”. Questo racconto in fondo non è altro che la rappresentazione della domanda che spesso ci si fa quando si pensa ai propri sogni: la realtà che sto vivendo è essa stessa il sogno, dal quale mi sveglierò prima o poi?

Giuliano Olivotto innesta nella raccolta anche due graphic novel (Halloween fuori stagione e Unità 5), che avrebbero meritato sicuramente maggior spazio. Anche grazie a questo cambio di registro espressivo, Il Senza Morte, il Senza Sogni e gli Altri Oscuri Compagni ha la capacità di risucchiare il lettore in un vortice di angosce e paure, dal quale è inevitabilmente attratto al punto di volerne leggere sempre di più.