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Continue reading →: Gaustìn-Gospodinov, il bardo della malinconia.Alcune opere d’arte suscitano una forma di nostalgia avvolgente, a tratti dolce, di quel tipo che strappa un timido sorriso. Tutte le Muse hanno dei bardi della malinconia: Hayez con i suoi ritratti romantici; i selfie ante litteram di Vivian Maier; Amália Rodrigues e le note del suo fado cariche…
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Continue reading →: Un InterRail per trovare se stessi.Il viaggio è una delle infinite cose incerte della vita: sappiamo chi siamo quando ci lasciamo casa alle spalle ma non sappiamo come saremo quando torneremo; troppe e incontrollabili le variabili in gioco. Tutti diventiamo prima o poi viator: molti per lavoro, tanti per piacere, troppi per necessità. Può essere…
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Continue reading →: Un giallo ottuagenario.Schiere di signori, armati di bastone e berretto, assistono allo spettacolo dei lavori pubblici in ogni città del nostro paese; migliaia di sciure dai capelli impeccabili affollano i banchi delle parrocchie. L’anziano è spesso una figura mitizzata e senza macchie, nella vita reale come nella fiction: difficile pensare che queste…
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Continue reading →: “Che schifo avere vent’anni”, oggi come ieri.Ma ci pensi mai/ A noi due, agli sbagli/ A chi ci ha preso in giro/ Agli sbalzi d’umore che ci causano drammi/ Che schifo avere vent’anni. In Mancarsi, i Coma_Cose cantano le difficoltà di chi sta uscendo dall’adolescenza e sta varcando la porta del mondo dei grandi. Se v’è…
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Continue reading →: Il limbo dei nativi americani spiegato da un Pulitzer: tra origini e civiltà.Il cinema e la letteratura hanno plasmato l’immaginario collettivo dell’America selvaggia: carovane di coloni in cerca di fortuna, pistoleri dal grilletto facile, scontri tra giubbe blu e “pellerossa”. La rappresentazione del nativo americano è stata fortemente polarizzata, mitizzato come buon selvaggio o surclassato a individuo inferiore e feroce, da civilizzare…
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Continue reading →: Collezionare parole ed educare all’assenza.Il vocabolario base di un parlante italiano è composto mediamente da 6500 parole: una combinazione di lessico di base, tecnicismi, prestiti linguistici, forme gergali, turpiloquio… . Sembra un numero ingombrante, eppure capita spesso di non trovare le parole giuste per rappresentare un oggetto, uno stato d’animo, un profumo. Non tutto…
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Continue reading →: Sulla scia di Benedetto. Un’odissea europea, alla ricerca delle proprie origini.Il concetto di origini racchiude in se diversi significati. Un antenato, un genitore, un luogo: sono tutte tessere del passato individuale con cui si avrà, nel bene e nel male, sempre un forte legame. Ma questo termine si può riferire anche a una collettività, persino a un intero continente come…
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Continue reading →: Scegliere o destinati a stravolgere la propria vita? La storia di Amabel.La scelta di abbandonare i grandi centri urbani in favore delle piccole realtà di provincia (in alcuni casi la scelta ricade addirittura su borghi e villaggi disabitati) non è più un’anomalia, un fenomeno marginale. A stupire sempre meno è anche il fatto che siano i giovani a optare per questo…
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Continue reading →: Di donna in donna, un’unica storia lunga sei secoli.“Chi legge avrà vissuto cinquemila anni […] La lettura è un’immortalità all’indietro”. Non ci sono parole più calzanti di quelle di Umberto Eco per descrivere Una stanza per Ada, romanzo d’esordio di Sharon Dodua Otoo: tuffarsi tra le pagine di questo libro significa diventare osservatore di continue esperienze regressive a…
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Continue reading →: Bradbury-Nostradamus: la cultura umanistica sta bruciando?Spesso l’autore del genere distopico percepisce un pericolo della società e del tempo in cui scrive, lo esaspera e lo proietta in un futuro lontano. Una forma di mite esorcismo che ha coinvolto molti autori del Novecento: Wells, Orwell, London, Huxley; fino ad arrivare a Roth, King e Collins. Ray…
